Chiesa di San Francesco

Chiesa di San Francesco

Un gioiello nascosto fra storia, arte e fede

 

Il complesso di San Francesco si trova in posizione centrale nel paese di Deruta ed affaccia sulla piazza principale denominata dei Consoli, innanzi al palazzo comunale, collocato nell’altro lato della piazza.

Sembrerebbe risalire al 1008, in origine apparteneva quasi certamente ai monaci benedettini ed era intitolata a Santa Maria dei Consoli. Nel 1226, secondo altri nel 1263, è ricordato il passaggio a Deruta del Beato Egidio, terzo compagno di San Francesco, che fondò una comunità di frati minori  nel paese. Incerta è la data precisa in cui i  Frati Minori presero totale possesso dell’edificio in luogo dei benedettini, ma è sicuramente collocabile agli albori del XIV secolo la dedicazione al Santo d’Assisi. Nel 1388 la chiesa viene riconsacrata in seguito ad un forte terremoto che aveva demolito la volta. La comunità francescana rimase presente a Deruta fino al 1860, anno del Decreto Pepoli che prevedeva la soppressione di tutti gli enti religiosi in seguito all’annessione delle province dell’Umbria al nascituro regno italiano.

 

A partire dal XIV secolo la chiesa viene interamente decorata ad affresco, sul modello delle coeve fabbriche francescane. Nel 1652 la chiesa viene completamente restaurata in stile barocco con l’apposizione di sei altari nelle pareti laterali e il celamento degli affreschi sottostanti.

Nel 1908-1909 la chiesa fu totalmente restaurata secondo i gusti dell’epoca, riscoprendo le testimonianze medievali e rinascimentali e rimuovendo le aggiunte barocche. I lavori furono seguiti dall’architetto aretino Dante Viviani.

Nonostante numerose trasformazioni nel corso dei secoli, la chiesa ha conservato il suo impianto gotico. L'esterno, in conci di arenaria, lungo il fianco presenta un portale leggermente strombato con colonnine lisce e una serie di bifore ogivali ricostruite durante il rifacimento novecentesco. Anche la facciata presenta un portale a tutto sesto, di impronta romanica, ed ha in alto un rosone, rifacimento novecentesco. La chiesa presenta due campanili: quello trecentesco affiancato all’abside, un tempo coronato da una cuspide demolita nel 1704, di forma architettonica poco frequente in Umbria con tre ordini di bifore sovrapposte, e quello a base poligonale, affiancato al lato sinistro e costruito nel 1842 su disegno dell’ingegnere Fiorenzo Cherubini.

 

L’interno è ad unica navata come quasi tutte le chiese francescane, ha una copertura a capriate lignee e conserva numerosi brani di affreschi che decoravano in origine le pareti.

 

Iniziando la visita dalla parete sinistra, subito si incontra una nicchia affrescata raffigurante, nel registro superiore, la Madonna col Bambino in trono fra i Santi Francesco e Bernardino e, nel registro inferiore, i Santi Gerolamo e Antonio da Padova databili al 1525 circa e attribuiti a Domenico Alfani; in basso a sinistra si apre una piccola nicchia con una porzione di affresco del XV secolo riportante un miracolo di santo francescano.

Subito dopo si apre la Cappella della Madonna del Rosario, costruita nel 1846, ed ospita all’interno la statua seicentesca della Madonna ed un altare in maiolica con angeli di Angelo Micheletti del 1899. Ai lati dell’ingresso sono collocati due brani di affresco:  un San Sebastiano frammentario del XV secolo, a sinistra, i Santi Pietro e Paolo e Martirio di una Santa, a destra.

Proseguendo lungo la parete si osserva un grande frammento di affresco, datato 1390, diviso in due scene: a sinistra Santa Caterina d’Alessandria presenta alla Vergine col Bambino il committente Tommaso di Orlando e a destra il martirio di Santa Caterina.

Sotto l’affresco è appesa una campana del 1228 fusa per celebrare la canonizzazione di San Francesco ed è la più antica della diocesi di Perugia.

Segue un pannello in maiolica policroma ed a lustro raffigurante Santa Caterina d’Alessandria, patrona dei ceramisti, eseguita Americo Lunghi nel 1919.

Un delicato volto di una santa monaca termina la decorazione ad affresco della parete sinistra.

Nell’abside, interamente ridecorata durante i rifacimenti novecenteschi, è visibile in alto a sinistra un frammento di affresco con la Resurrezione di Cristo. L’altare maggiore in marmi pregiati, costruito nel 1757, è l’unico arredo della facies barocca rimasto in chiesa. Sopra questo era collocata la tavola della Madonna dei Consoli, eseguita da Niccolò di Liberatore detto l’Alunno nel 1458, ora ospitata nella Pinacoteca Comunale del paese.

 

Nella parete destra si trovano un affresco con la Madonna col Bambino tra i santi Pietro apostolo, Paolo di Tarso, San Ludovico da Tolosa, Caterina d'Alessandria e Francesco d'Assisi attribuito al Maestro di Santa Giuliana, segue l'affresco con Cristo in casa di Marta e Maria, recentemente restaurato e risalente alla prima metà del 1300 e una nicchia del primo ‘400 con Sant’Antonio da Padova ed episodi della sua vita.

 

Nel 2018 è stata collocata nella parete sinistra una tela del pittore contemporaneo Lorenzo Fonda raffigurante Santa Caterina d’Alessandria, protettrice dei ceramisti.

 

Da questa chiesa proviene l’affresco di Pietro Vannucci detto il Perugino con il Padre Eterno, i Santi Rocco e Romano e veduta di Deruta del 1476, conservato attualmente nella Pinacoteca Comunale.