Chiesa di Sant'Antonio Abate

Chiesa di Sant'Antonio Abate

Un piccolo scrigno di arte e fede è la chiesa di Sant Antonio Abate, ubicata in centro in Piazza Benincasa

Le origini della Chiesa di Sant’Antonio Abate sono di difficile ricostruzione, ma possiamo affermare che la sua costruzione avvenne tra il 1361 ed il 1439.

Fu la confraternita di Sant’Antonio Abate che fra il XV e XVI secolo si impegnò nella commissione delle importanti opere d’arte che ora sono collocate al suo interno.

La facciata della chiesa è molto semplice, presenta un profilo a capanna e porta centrale sormontata da un finestrone, l’interno ha una copertura a capriate lignee ed è scandito da archi diaframma.

Nella zona dell’altare maggiore si concentrano le principali presenze artistiche della chiesa.

Nella nicchia che si apre nella parete sinistra, si trova l’affresco della Vergine della Misericordia che protegge il popolo di Deruta ed il paese, fra i due santi Francesco d’Assisi e Bernardino da Siena, opera attribuita a Bartolomeo Caporali.

Dal dipinto si può osservare un'interessante raffigurazione dettagliata del paese di Deruta, tipica dei gonfaloni contra-pestem del periodo, infatti la commissione dell’affresco è da ricondurre ad una delle tante pestilenze che in quel periodo colpirono tutto il territorio perugino; la Vergine protegge con il suo manto la popolazione inerme dalle frecce, che simboleggiano la peste e che scaglia il Cristo Giudice sopra di lei.

Nel sottarco è raffigurato al centro il Padre Eterno, attorniato dai quattro Evangelisti.

nel 1480, una Madonna della Misericordia tra i santi Francesco e Bernardino e, sulla volta, il Padre Eterno tra gli evangelisti.

La parete di fondo è occupata da una grande mostra d'altare in stucco entro cui Giovanni Battista Caporali dipinse le scene della vita di sant'Antonio Abate e le figure di San Rocco e San Sebastiano. Al centro dell'altare si trova una nicchia con una statua in terracotta  raffigurante Sant'Antonio Abate eseguita forse da Giannicola di Paolo, allievo del Perugino.

Le scene, attribuite a Giovanni Battista Caporali, sono caratterizzate da estremo realismo ed evidenti sono gli influssi perugineschi, signorelliani e raffaelleschi.

Sulla parete destra è collocato un piccolo altare in stucco che ospita una tela con Sant’Isidoro, protettore degli agricoltori, molto venerato dai contadini del luogo insieme al santo titolare della chiesa.

Da questa chiesa proviene il Gonfalone di Sant’Antonio Abate, a due facce, realizzato nel 1465-1470 ca. da Niccolò di Liberatore detto l’Alunno e che  attualmente è conservato a Deruta nella Pinacoteca Comunale.